Pensare che dopo Brexit c'è stato chi ha messo in dubbio il buon esito del passaggio di SabMiller ad Ab Inbev, una delle operazioni di m&a più grandi dell'anno con i suoi 103 miliardi di dollari di valore. Invece, non solo il matrimonio tra i due colossi della birra è andato a buon fine, ma addirittura si candida a entrare nella storia dell'avvocatura d'affari per le dimensioni delle fees legali che ha visto fioccare. Un conto che, complessivamente, ammonta a 260 milioni di dollari.
L'operazione, peraltro, ha coinvolto anche gli uffici italiani di aluni degli studi che hanno lavorato al deal visto che uno degli asset oggetto dell'acquisizione era lo storico marchio Peroni.
Gli acquirenti, Ab Inbev, hanno pagato un conto legale di 185 milioni di dollari che sono andati per buona parte a Freshfields, studio che ha fatto da regista nella partita, a cui hanno partecipato anche gli amercani di Sullivan & Cromwell, Paul Weiss e Cravath. Il team italiano di Freshfields ha visto impegnati il socio Nicola Asti (nella foto) con l'associate Domenico Garofalo per i profili corporate e il partner Gian Luca Zampa con gli associate Alessandro di Gio e Giulia Attinà per quelli antitrust.
Meno salato il conto per SabMiller che avrebbe pagato parcelle per complessivi 76 milioni, buona parte dei quali sarebbero andati a Hogan Lovells.
Le parcelle staccate dalle multinazionali della birra per concludere questo affare colossale comprenderebbero anche i conpensi risconosciuti agli avvocati che hanno lavoraro alle operazioni sorte a lato del deal principale come il passaggio di Peroni (SabMiller) ad Asahi. Qui, come accennato all'inizio, sono tanti gli avvocati italiani che hanno avuto un ruolo.
Per Allen & Overy, che ha affiancato gli acquirenti, ha agito un team che, per gli aspetti italiani dell’operazione, è stato guidato dal partner corporate Paolo Ghiglione, coadiuvato dagli associate Antonio Ferri e Francesca Croci. Il counsel Filippo Bucchi, coadiuvato dalla senior associate Maria Vittoria La Rosa, ha curato gli aspetti di diritto amministrativo, il counsel Livio Bossotto ha seguito quelli di diritto del lavoro, mentre gli aspetti di diritto della proprietà intellettuale e data protection sono stati curati dal senior associate Ettore Frustaci.
Per Hogan Lovells hanno agito, al fianco di SabMiller, i soci corporate Andrew Pearson a Londra, Johannes Buntjer ad Amsterdam e per la parte italiana dell'operazione il socio m&a Leah Dunlop, il senior associate Simone Cucurachi e gli associate Pierluigi Feliciani e Maria Teresa Lucibello coadiuvati da oltre 30 professionisti dello studio per gli aspetti di antitrust, diritto amministrativo, banking, commerciale, contenzioso, employment, intellectual property, privacy, real estate.